Informazioni sull’abuso sessuale minorile
Per abuso e sfruttamento sessuale dei minori si intendono “attività sessuali perpetrate contro i minori da adulti (o pari) che sfruttano a proprio vantaggio uno squilibrio di potere”. Si tratta di un crimine grave che ha delle serie conseguenze per le vittime a livello sia sociale che personale. In molti casi l’abuso è commesso da una persona nota e di cui la vittima si fida. Spesso, addirittura, il minore dipende dall’adulto che perpetra l’abuso.
Vi sono due documenti che affrontano la questione dell’adescamento di minori:
- L’articolo 23 della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dei minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali (la cosiddetta Convenzione di Lanzarote) definisce l’adescamento come l’ “avvicinamento di un minore a fini sessuali”. Invita gli Stati a prevedere come reato “la proposta intenzionale di un incontro, da parte di un adulto, mediante l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ad un minore che non ha raggiunto l’età stabilita conformemente all’articolo 18, paragrafo 2, al fine di commettere nei suoi confronti uno dei reati stabiliti conformemente all’articolo 18, paragrafo 1, lettera a), o all’articolo 20, paragrafo 1, lettera a), quando tale proposta è stata seguita da atti concreti volti a realizzare il suddetto incontro”.
- La direttiva UE del 2011 relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile definisce l’adescamento come la condotta di colui che “propone a mezzo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, a un minore che non ha raggiunto l’età del consenso sessuale di incontrarlo con l’intento di commettere un abuso.”
Il problema principale di questi due atti legislativi è il riferimento all’intenzione del perpetratore di incontrare il minore. Sappiamo, infatti, che il carattere onnipervasivo della comunicazione online fa sì che per commettere un abuso non occorra la presenza fisica. Un abuso è un abuso e le conseguenze dell’adescamento online possono essere catastrofiche. Consapevole di tale vulnus, il Comitato di Lanzarote ha pubblicato un documento in cui si chiede agli Stati di ampliare l’accezione del crimine di adescamento per fini sessuali.
La Convenzione di Lanzarote è il principale trattato internazionale in cui vengono criminalizzate determinate forme di abuso sui minori. La Convenzione chiede agli Stati di offrire una risposta olistica alla violenza sessuale minorile, mediante l’approccio delle 4 P (Prevention, Protection, Prosecution and Promotion) nell’ambito della cooperazione nazionale e internazionale. La Convenzione fornisce anche la definizione di minore indicata nel glossario. È fondamentale sottolineare che la violenza sessuale sui minori può assumere diverse forme e avvenire in contesti e circostanze differenti. Tra i fenomeni regolati dalla Convenzione di Lanzarote vi è la criminalizzazione dell’adescamento di minori a fini sessuali, definita come “la proposta intenzionale di un incontro da parte di un adulto, mediante l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, a un minore che non abbia raggiunto l’età minima stabilita, ai fini di commettere uno qualsiasi dei reati previsti in conformità con l’Articolo 18, paragrafo 1.a, o con l’Articolo 20, nei suoi confronti” . La frequenza con la quale si verificano questo genere di reati, facilitati dal ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, è aumentata rapidamente nel corso dell’ultimo decennio, e tale testo costituisce uno strumento fondamentale per obbligare gli Stati a proteggere le persone di minore età da questa forma di violenza sessuale e perseguire i perpetratori.
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